Literary Adaptation: “Non buttiamoci giù” di Nick Hornby

Qui di seguito pubblicherò i link di due video realizzati da me che trattano l’opera “Non buttiamoci giù” di Nick Hornby, in originale “A Long Way Down”. Nei video, analizzerò la biografia dell’autore e la trama del libro; fornirò un paragone tra libro e film, e tra i temi trattati, e in conclusione una mia impressione personale.

Se fossi un Tourist Assistant…

Quanti di noi hanno sognato almeno una volta di girare il mondo come lavoro? Be’, questo è il lavoro del tourist assistant, una nuova figura fondamentale nel turismo, che sta pian piano prendendo il posto della classica guida turistica.

Se io fossi un tourist assistant, senza dubbio il Giappone sarebbe uno dei must per i miei clienti. In particolare, la sua capitale, Tokyo, è una megalopoli che vanta più di 40 milioni di abitanti. Ho avuto l’occasione di visitarla nell’estate 2018 e ne vale assolutamente la pena!

E’ una città dal paesaggio variegato: dall’architettura moderna tipica dei film dei film distopici-futuristici, che abbondano di luci, strade trafficate, vita notturna, ai templi e santuari (da distinguere i primi dai secondi, i primi sono buddhisti mentre gli altri shintoisti) sparsi in tutta la città, che ci riportano ai tempi antichi.

Il patrimonio culturale della città è immenso tra università e musei; inoltre, conformemente alle sue tradizioni, Tokyo ospita molti eventi durante tutto l’anno, i cosiddetti matsuri, gli spettacoli pirotecnici per non parlare dell’usanza di ammirare lo sbocciare dei fiori in primavera, hanami, che letteralmente vuol dire “vedere i fiori”.

Ma anche le altre città del Giappone non sono da meno. Kyoto e Osaka sono due imperdibili mete turistiche per gli amanti del Giappone; la prima è nota anche come “la città dei templi”, non a caso, visto che vanta un numero incredibile di templi e santuari. L’atmosfera oscilla tra giardino zen e città moderna, ed è inclusa nei siti protetti dall’UNESCO.

Quello nell’immagine è il castello Nijo, costruito nel periodo Edo per ospitare lo shogun. La caratteristica più interessante del castello sono i suoi “pavimenti dell’usignolo”: se calpestati emettono uno rumore simile al canto di un usignolo, e venivano usati per individuare gli intrusi. Per quanto riguarda Osaka, il significato del suo nome è “grande pendio” ed è molto famosa per la sua cucina. Al contrario di Kyoto, è nettamente più commerciale, con meni templi, ma l’ambiente non è frenetico come quello della capitale. L’architettura della città è moderna, presenta molti grattacieli. All’interno di un grande parco vi è uno dei monumenti più importanti, il castello di Osaka, anche se ormai è diventato un museo, sviluppato in cinque piani, in cui è spiegata la storia del castello dal 1500 fino ai tempi moderni.

Chi era il Dio Enki?

Il Dio Enki era venerato dai sumeri come signore delle terre e delle acque dolci (abzu, abisso sotterraneo), chiamato anche Ea (dimora dell’acqua). Faceva parte della triade cosmica assieme ad Anu e Enlil.

Le popolazioni mesopotamiche consideravano l’acqua l’elemento fondamentale della vita, perciò Enki era ritenuto il creatore degli uomini. Il suo culto inizia a diffondersi a Eridu, dove era stato eretto un tempio in sono nome.

Come perché ne stiamo parlando? Nel libro di Zecharia Sitchin “Il Libro Perduto del Dio Enki” si suppone che la nascita del genere umano risalga a migliaia di anni fa, quando un gruppo di astronauti provenienti da un altro pianeta, il pianeta Nibiru, arriva sulla Terra in cerca di oro e assume il ruolo di divinità. Questi esseri erano gli Annunaki, e a detto dell’autore hanno avuto un influenza fondamentale sulla civilizzazione.

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO sull’attuazione della strategia dell’UE di adattamento ai cambiamenti climatici

Dedico questo mio articolo alla relazione della Commissione in merito all’adattamento ai cambiamenti climatici, con tanto di testo originale e glossario.

Covid-19 e i viaggiatori: consigli pratici

Stiamo vivendo un periodo storico molto delicato, sicuramente il 2020 verrà ricordato per la pandemia globale da COVID-19 che sta cambiando le nostre vite. Per i viaggiatori che avevano in mente qualche meta, questo vuol dire rimandare o annullare: molti paesi hanno chiuso le frontiere tra loro, ed in molti altri è obbligatorio un periodo di quarantena prima di poter entrare e uscire. Insomma, in questa situazione è sconsigliato viaggiare. Non solo c’è il rischio di ammalarsi e contrarre il Corona Virus, ma soprattutto si mettono in pericolo altre persone e si vanifica il lavoro dei nostri “eroi”, il personale medico sanitario che da più di un mese è al lavoro senza sosta per salvare vite umane.

Questo periodo di quarantena ci offrirà sicuramente spunti di riflessione, come ad esempio quello di rivalutare il territorio italiano una volta terminata l’emergenza; il nostro paese conta molto sul turismo, e mai era successo che questa fonte inesauribile venisse congelata. L’Italia vanta paesaggi variegati, dal mare alla montagna, dalle città ai paesini, e spesso diamo per scontata questa sua ricchezza. Ora che ci troviamo a vivere senza poter nemmeno varcare la soglia di casa, respirare la nostra aria, camminare per le nostre strade, sentiamo una nostalgia tipica di quando si è lontani da casa. Ma non preoccupatevi, riusciremo a tornarci. Basterà resistere a questo stile di vita insolito e rispettare rigorosamente le norme restrittive, aggiungendo un pizzico di solidarietà in più che non gusta mai.

Probabilmente l’estate 2020, sempre se possibile, sarà firmata “Made in Italy”, nel senso che dovremo impegnarci a recuperare tutta la bellezza del nostro paese che ci siamo persi stando a casa. Ai viaggiatori che stanno soffrendo di più, vorrei segnalare alcune delle iniziative proposte da alcune agenzie di viaggio in questo periodo: tour virtuali, con tanto di foto e video delle destinazioni più belle. E quale occasione migliore per risfogliare album con le foto del vostro primo viaggio o scaricare finalmente quelle del vostro ultimo, attività che non avete mai il tempo di fare? Non disperate, torneremo a viaggiare. E sarà ancora più bello perché saremo consapevoli di quello che abbiamo passato.

Vienna in pillole

D’inverno o d’estate, Vienna merita di essere visitata!

Vienna ha un passato storico ricco e interessante, per non parlare del patrimonio artistico: il tutto si sposa alla perfezione con la gustosa cucina locale e con il clima temperato.

A prescindere dalla stagione, scegliere Vienna come destinazione è un’ottima scommessa. Nonostante sia una capitale, i punti d’interesse sono abbastanza raccolti, per permettere ai turisti di spostarsi a piedi e visitare la città in 4-5 giorni.

Ciononostante, la rete di trasporti a Vienna è super-efficiente e non vi capiterà mai di non saper come muovervi: dai servizi di sharing (per i più moderni, che non vogliono rinunciare alle comodità), alle biciclette e monopattini elettrici, dai tram alla metro, e via dicendo. Anzi, in realtà vi accorgerete che il centro storico, in particolare il Palazzo della Secessione e Karlsplatz, si trovano uno di fronte all’altro. Proseguendo invece verso il Duomo di Santo Stefano è possibile incontrare il museo Albertina, celebre per le esposizioni temporanee e fisse.

Se i musei sono la vostra passione, allora non potete perdervi la zona della città completamente dedicata ad essi. Lì si trovano il Museo di Storia Naturale, il Mumok ed altri. Fortunatamente, la città mette d’accordo i gusti di tutti, infatti, sempre nei dintorni c’è una grande via di negozi, sempre ghermita di gente. Ovviamente tra essi, vi sono diverse soluzioni di genere alimentare: a partire dalle comuni catene di fast food, ai ristoranti locali, ai bar-pasticcerie famosi in tutto il mondo per la Sachertorte, come Oberdan.

In conclusione, Vienna presenta diverse zone verdi, più fuori città. Il castello di Schonbrunn è tra questi, con annesso parco, perfetto per le gite fuori porta di mezza giornata. Vista mozzafiato assicurata! Un alto punto panoramico è il Castello Belvedere, situato più in centro. Di certo, se siete amanti delle città spaziose, lo “skyline” di Vienna farà al caso vostro.

Lille, la belle ville : ricordi di Erasmus

Presque il y un an, j’ai connu la belle ville de Lille.

Je suis partie en janvier 2019 pour mon programme d’échange Erasmus avec deux copines de faculté, et Lille est devenue notre ville!

Voilà des trucs à savoir au cas où vous souhaitiez la visiter.

A Lille on parle un dialecte qui au début peut ressembler incompréhensible : le Chti. Effectivement, les gens de la région s’appellent les Chtis.   

Lille se trouve dans la région Hauts-de-France, dont elle est chef-lieu. Pour ce qui concerne les chiffres, il faut faire de la différence entre Lille-métropole, une agglomération qui compte plusieurs communes et presque un million d’habitants, et l’aire “strictement” urbaine. La position stratégique de Lille lui permet d’être très près d’autres villes comme Londres, Paris, Amsterdam, Bruxelles.

Lille n’est pas grande à visiter, donc il ne faudra qu’un week-end. On peut commencer avec la place Charles de Gaulle, où se trouve aussi la Vieille Bourse, pour une promenade vers la Vieux Lille: c’est la partie la plus ancienne et l’architecture est vraiment particulière, en passant du style roman au gothique. Là-bas il y a la plus parte de brasseries et d’estaminets où manger des spécialités flamandes et des bières belges. En fait, le lien avec la Belgique est très fort.

Mais Lille vante aussi un quartier plus modern, celui du centre commercial Euralille, qui se trouve en plein ville, ainsi que de la gare Lille Flandres et Lille Europe. En gros, Lille est la ville parfaite pour les étudiants en quête de faire la fête et de modernité, mais aussi pour ceux-qui cherchent un environnement cultural satisfaisant, riche en art.

Namibia, un paradiso tra deserto e oceano

Non si sente spesso nominare questo paese, ma la Namibia è un paese ricco di risorse e di paesaggi mozzafiato. Nonostante la siccità sia molto forte, vi sono molte specie di animali e una flora molto diversificata, in base a se ci troviamo sulla costa o all’interno. Infatti i due ecosistemi sono praticamente agli antipodi: sulla costa, l’umidità e la nebbia sono molto elevate (chiedete agli abitanti di Swakopmund!) mentre all’interno il clima è secco e molto caldo.

Per quanto riguarda la biodiversità, la Namibia vanta una gamma molto vasta di specie: elefanti, orici, ghepardi, leopardi, giraffe, leoni, iene, rinoceronti, struzzi, e molti altre. Anche gli animali acquatici fanno la loro parte, tra delfini, balene, e otarie. Nonostante flora e fauna siano l’attrazione principali per i turisti che si recano in Namibia, non bisogna scordarsi delle popolazioni locali, tanto uniche e “a rischio estinzione” quanto i nostri amati animali.

Per coloro che volessero visitare la Namibia il consiglio è di partire in gruppo, e possibilmente farsi accompagnare da una guida locale, in modo da sfruttare al massimo tutto quello che questo paese può offrire. Sicuramente in un tour organizzato non può mancare la visita all’Okonjima Lodge, una riserva interamente dedicata ai ghepardi, inclusa nel progetto Africat. La differenza tra ghepardi e leopardi è talmente netta che le due specie vivono in riserve diverse: infatti i primi sono decisamente più deboli, anche se più veloci, dei secondi, i quali minano la loro sopravvivenza in termini di cibo da procacciare.

Uno dei parchi nazionali più importanti è sicuramente il Parco Nazionale di Etosha, nel nord del paese. Oltre ad essere molto vasta, la riserva ospita tantissimi animali, specialmente i “Big Five” (rinoceronti, elefanti, leoni, leopardi, bufali), che regalano ai turisti safari emozionanti e ricordi indelebili. Spostandoci sulla costa invece, possiamo ammirare lo spettacolo diSanwich Harbour, una laguna dove si possono incontrare pellicani e fenicotteri rosa.

Breve introduzione

Salve a tutti, mi chiamo Virginia Staffa e sono una studentessa al terzo presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Gregorio Settimo di Roma.

Ho aperto questo blog come parte di un progetto universitario e ho deciso di incentrarlo su una mia grande passione: i viaggi. Ciononostante, vi saranno presenti anche articoli di carattere generale, che collocherò nelle rispettive categorie.

Dal titolo si può evincere il gioco di parole tra il mio nome e il mio desiderio di girare continuamente il mondo. Spero che questo mio blog possa essere uno spunto interessante per tutti coloro che amano viaggiare, proprio come me.

“Viaggiate
che sennò poi
diventate razzisti
e finite per credere
che la vostra pelle è l’unica
ad avere ragione,
che la vostra lingua
è la più romantica
e che siete stati i primi
ad essere i primi

Viaggiate
che se non viaggiate poi
non vi si fortificano i pensieri
non vi riempite di idee
vi nascono sogni con le gambe fragili
e poi finite per credere alle televisioni
e a quelli che inventano nemici
che calzano a pennello con i vostri incubi
per farvi vivere di terrore
senza più saluti
né grazie
né prego
né si figuri

Viaggiate
che viaggiare insegna
a dare il buongiorno a tutti
a prescindere
da quale sole proveniamo,
che viaggiare insegna
a dare la buonanotte a tutti
a prescindere
dalle tenebre che ci portiamo dentro

Viaggiate
che viaggiare insegna a resistere
a non dipendere
ad accettare gli altri non solo per quello che sono
ma anche per quello che non potranno mai essere,
a conoscere di cosa siamo capaci
a sentirsi parte di una famiglia
oltre frontiere, oltre confini,
oltre tradizioni e cultura,
viaggiare insegna a essere oltre

Viaggiate
che sennò poi finite per credere
che siete fatti solo per un panorama
e invece dentro voi
esistono paesaggi meravigliosi
ancora da visitare.”

Gio Evan

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